domenica 6 dicembre 2009

Foto della presentazione a Rapallo





In altro a sinistra Pier Luigi Coda
In alto a destra Alfredo Bertollo
In basso a sinistra la prof.ssa Saponaro
In basso a destra Ninel Podgornaja


martedì 1 dicembre 2009

Presentazione a Rapallo (Domenica 6 Dicembre, ore 10,00)

Rapallo (Genova) 6 dicembre 2009 (ore 10,00): Hotel Europa – Presentazione di Mafalda di Savoia Assia con la partecipazione dell’Autrice Ninel Podgornaja che verrà appositamente dalla Lettonia (Riga) e di Mafalda d’Assia nipote della Principessa Mafalda. Parteciperà anche il Presidente dell'Istituto Guardie d'onore del Pantheon, comandante di vascello Ugo d'Atri.

venerdì 27 novembre 2009

RECENSIONE di Renzo Montagnoli

Secondogenita di Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, e di Elena Petrovich di Montenegro, Mafalda di Savoia nacque il 19 novembre 1902 a Roma. Sposata il 23 settembre 1925 con Filippo di Assia, morì il 24 agosto del 1944 nel lager di Buchenwald, a seguito delle gravi ferite riportate nel bombardamento del campo da parte di una formazione anglo-americana.
Il suo calvario iniziò il 23 settembre 1943, dopo essere stata arrestata a Roma il 22 settembre. Era ritornata in Italia, dalla Bulgaria, il 12 settembre, atterrando a Chieti Scalo, probabilmente ignara dell’avvenuto armistizio o forse anche consapevole dell’evento, ma sicura che non avrebbe avuto rappresaglie, in quanto cittadina tedesca dopo il matrimonio con Filippo d’Assia, fra l’altro membro delle SS, anche se sospettato di essere uno dei congiurati dell’attentato a Hitler.
Venne rinchiusa a Buchenwald, sotto il falso nome di Frau von Weber, con il divieto di rivelare la propria identità.
Fu un personaggio sfortunato, in quanto la sua reclusione è da ricollegarsi unicamente al tradimento del padre e non a un’attività antinazista.
Comunque la sua è una storia quasi unica fra personaggi di sangue reale e bene ha fatto Ninel Ivanovna Podgornaja a scriverne, in un libro-biografia di Mafalda, che è anche indirettamente il racconto del crollo di una dinastia, i Savoia.
Non si pensi al solito librone di storia alla ricerca di verità, moventi, scopi, perché in fin dei conti la protagonista è diventata un personaggio solo per la sua dolorosa fine. In effetti, in un ambiente regnante dove alle donne non era consentito esprimere giudizi di carattere politico (ma Vittorio Emanuele II non voleva che il gentil sesso si pronunciasse anche in altri campi), non c’è poi molto da raccontare, se non vicende ordinarie, ma di interesse in quanto afferenti una principessa peraltro irrequieta e anticonformista rispetto al rigido e chiuso ambiente voluto dal padre.
In questo testo non troverete lo spirito critico di uno storico attento, ma episodi, matrimoni, rapporti fra nobili, sullo sfondo di un’Italia in cui la monarchia era già esautorata dal fascismo, in un clima tuttavia irreale da Belle Epoque.
In questo senso è un’importante testimonianza storica di un ceto e di un’epoca, che gli orrori della guerra cancelleranno.
Mafalda di Savoia, suo malgrado, ha segnato con la sua morte la resa di una dinastia ai venti nuovi, vittima di quell’armistizio con cui il padre tradì non solo i tedeschi, ma anche gli italiani, lasciandoli in balia di un ex alleato furioso e feroce.
Il libro è corredato da numerose fotografie dei luoghi e delle persone di cui parla.
Di gradevole lettura, può essere un valido aiuto per saperne di più di un periodo così tragico della nostra storia.

Renzo Montagnoli

http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=31&det=6034



venerdì 13 novembre 2009

Presentazione a Torino (Venerdì 20 Novembre, ore 21,00)

Torino 20 novembre 2009 (ore 21,00): Anteprima di Mafalda di Savoia Assia (Solfanelli editore – Chieti) e Sotto l’albero dei limoni (Gorée editore – Siena) alla Sala polivalente di Mirafiori Motor Village nel corso dell’Assegnazione al Premio APICE 2009 attribuito al Comitato Italiano Paralimpico della Regione Piemonte (Olimpiadi 2006) nella persona del Presidente Tiziana Masi

giovedì 29 ottobre 2009

Un commento a cura di Cristina Raddavero

Come ogni vita anche quella di Mafalda di Savoia Assia coincide con una serie di fotogrammi che l'autrice consegna al lettore sottraendoli al flusso disordinato dei ricordi e della memoria per ricomporli lungo la trama dei suoi quarantadue anni “sottratti alla distruzione del tempo”. Il “mysterium iniquitatis” si posa su Mafalda martire a Buchenwald, vittima della furia nazista. Combaciano perfettamente dramma umano, storico e individuale lungo il percorso “frastagliato” e “affilatissimo” del secondo conflitto mondiale. Diversi spunti biografici della principessa si coagulano in una “musica” dalle noti dolenti e funeste che stridono all'orecchio dell'uomo del 2000 ma solo per ricordargli ciò che non può essere dimenticato, l'abiezione, il gradino ultimo che abbia raggiunto la natura umana.

venerdì 23 ottobre 2009

Il testo

Il testo in sé è la biografia della Principessa Mafalda di Savoia Assia; e fin qui non c’è nulla di particolare: esiste una ricca bibliografia sulla Principessa. Scorazzando per Internet si trovano decine e decine di “posted”. Tutto è facilmente comprensibile. La vicenda personale di Mafalda, con il suo disperato epilogo, s’innesta nel contesto storico/politico dell’Italia in uno dei momenti più controversi e tragici che abbia attraversato non solo la nazione ma il mondo intero. Il dibattito è tuttora acceso e, talvolta, le speculazioni ideologiche alimentano ulteriori fiammate.
Ma la tragedia di Mafalda è un qualcosa che prescinde dalle passioni politiche o storiche, le sovrasta nella sua drammaticità, nella sua umanità, nella epicità della sua scenica catastrofe. È un fatto di tutti che scende dentro le coscienze e le scuote, prescindendo da ogni credo o convinzione politica. Si può restarne improvvisamente ammaliati, come suppongo sia capitato all’Autrice, la scrittrice russa Ninel Ivanovna Podgornja.
Del suo libro mi piace sottolineare due aspetti; il primo riguarda la straordinarietà delle coincidenze che lo hanno generato: la fatalità delle circostanze in base alle quali “quando una cosa deve succedere, succede!”. Il secondo, la sconvolgente universalità di una vicenda che dalla Storia scende nelle profondità della Vita per abbracciare le tensioni dell’animo e del cuore in un tutt’uno che palpita dentro l’aberrante cornice della guerra e delle atrocità naziste.

La straordinarietà delle coincidenze
Sembra curioso che una giovane signorina della Russia comunista (siamo in piena guerra fredda) abbia voluto scrivere una biografia su Mafalda di Savoia Assia. Eppure è andata così; doveva assolutamente andare così. Ninel Ivanovna Podgornaja, era al servizio del Partito Comunista Sovietico in qualità di interprete, e aveva l’incarico di distribuire materiale pubblicitario di regime ai marinai stranieri che approdavano in un porto del mar Nero per trasportare petrolio. Qui conosce il capitano Mario, un marinaio di Capri, sempre malato di nostalgia per i colori del Mediterraneo, per la moglie lontana, per la sua bellissima isola con la villa di una Principessa dagli occhi grandi morta nel lager nazista di Buchenwald.
Ha un figlio disperso nelle campagne di Russia, il capitano Mario, e forse anche questo tenue filamento geografico aumenta il loro feeling superando le difficoltà linguistiche un po’ a gesti e un po’ con un inglese stentato.
La Podgornaja si domanda come sia stato possibile che la moglie del landgravio d’Assia e figlia del re d’Italia fosse morta in un lager nazista. Ovviamente non riesce a darsi risposte, la stampa di regime sovietica ha ben altro da fare e da scrivere che occuparsi dei casati di Savoia e di Assia. Ci penserà lei stessa a scoprirlo documentandosi ed approfondendo il fatto durante i suoi soggiorni in Occidente; a fine guerra fredda, dopo che i muri, come tutte le barriere effimere della Storia, crollano e diventano macerie.

L’universalità della vicenda
È facile il richiamo alle tragedie di Euripide o di Shakespeare; da un cinico punto di vista teatrale ci sono tutti gli ingredienti e la scenografia bellica ne aumenta il pathos. Mafalda è in balia di se stessa, gli eventi definiscono e raccontano l’epilogo. Ancora una volta la Storia ha scritto un copione di straordinaria umanità. Il dramma della Principessa Mafalda s’innesta nel dramma del mondo senza alcun confine geografico; per questo, la Podgornaja decide di raccontarlo anche nei paesi di lingua russa per diffonderne la conoscenza senza alcuna pregiudiziale politica.

http://www.dictamundi.net/MafaldatestoA.html

giovedì 22 ottobre 2009

La nascita del libro in Italia

Circa le intriganti vicende che hanno originato il libro della Podgornaja ne abbiamo già parlato diffusamente sulle pagine dedicate al “testo”, qui parleremo piuttosto di come sia giunta in Italia notizia del libro e di come sia stato pubblicato da Solfanelli di Chieti per il Gruppo Editoriale Tabula Fati. Il merito va principalmente ascritto ad Alfredo Bertollo, governatore dell’Associazione culturale “La Corallina di Santa Margherita Ligure”, nonché approfondito conoscitore della lingua e della cultura russa. Ricordiamo che alcuni suoi libri sulla Liguria sono stati scritti e pubblicati in russo.Lo stesso Bertollo racconta di aver visto per caso, verso alla fine del 2005, sul periodico “FERT” la copertina del libro della Podgornaja indicante l’“Altare della patria” con una immagine della principessa di Savoia-Assia e il nome dell’autrice. Incuriosito si fece inviare il libro; lo lesse con molta attenzione e incominciò a tradurlo in italiano.
Di questa esperienza annota: “Il libro, corredato da molte fotografie fornite all’autrice dalla famiglia Assia, ha la particolarità di rappresentare la sfortunata Mafalda di Savoia-Assia non solo sotto l’aspetto storico, comune a quello di molte altre biografie sulla principessa, ma anche sotto quello affettivo, avendola l’autrice seguita nei diversi capitoli del suo libro, partecipando a tutte le sue sofferenze morali con introduzioni poetiche toccanti in ognuno di essi”. Il resto è storia recente, Bertollo recensisce il libro su DictaMundi, me ne parla e anch’io ne sono interessato; gli chiedo perché non lo pubblichiamo in Italia. Mi dice che forse la traduzione dovrebbe essere un tantino affinata e che lui, sempre oberato dai moltissimi impegni culturali e letterari non ha il tempo materiale. Allora gli suggerisco un lavoro congiunto e lo definiamo negli aspetti storici/ letterari. Quindi lo proponiamo a Marco Solfanelli, un editore di notevole autorevolezza culturale di Chieti. A Chieti la Principessa Mafalda ha trascorso i suoi ultimi giorni in Italia prima di essere internata a Buchenwald.

http://www.dictamundi.net/mafaldagenesiA.html

giovedì 1 ottobre 2009

MAFALDA DI SAVOIA ASSIA. Facile essere una principessa...

Weimar: 29 agosto 1944, nel cimitero militare delle SS, non lontano dal campo di concentramento nazista di Buchenwald, una donna viene seppellita. Sulla tomba depongono un cartello con una laconica iscrizione: n. 262 Unbekannte (“Sconosciuta”). Chi era questa sfortunata vittima del nazismo? Per quale delitto la privarono non solo della vita, ma anche del nome di battesimo? E perché, anche se sconosciuta, fu seppellita nel cimitero delle SS?


In piena guerra fredda, una giovane interprete russa è incaricata dal Partito Comunista dell’Unione Sovietica di diffondere materiale propagandistico ai marinai stranieri che arrivano nel porto di una città sul Mar Nero.
Qui incontra l’anziano comandante di una petroliera italiana che le parla di Capri, delle bellezze del mediterraneo, di un figlio scomparso nelle campagne della Russia; le parla anche di una gentile principessa dagli occhi neri morta nel campo di concentramento di Buchenwald. E da qui inizia la sorprendente ricerca dell’autrice per scoprire la drammatica vicenda della Principessa di Savoia Assia e divulgarla, con un testo in lingua russa, nei paesi dell’ex Unione Sovietica dove è praticamente sconosciuta.
Riferendosi alle più note e documentate fonti storiche, Ninel Ivanovna Podgornaja ripropone fatti ed avvenimenti con un’appassionata partecipazione personale che percorre l’excursus biografico di Mafalda, dai fasti della regalità al tragico epilogo nella morsa della furia nazista.



Ninel Ivanovna Podgornaja

MAFALDA DI SAVOIA ASSIA
Facile essere una principessa...


Traduzione di Alfredo Bertollo
e revisione letteraria di Pier Luigi Coda
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-89756-71-3]
Pagg. 160 - € 12,00

http://www.edizionisolfanelli.it/mafaldadisavoia.htm