giovedì 29 ottobre 2009

Un commento a cura di Cristina Raddavero

Come ogni vita anche quella di Mafalda di Savoia Assia coincide con una serie di fotogrammi che l'autrice consegna al lettore sottraendoli al flusso disordinato dei ricordi e della memoria per ricomporli lungo la trama dei suoi quarantadue anni “sottratti alla distruzione del tempo”. Il “mysterium iniquitatis” si posa su Mafalda martire a Buchenwald, vittima della furia nazista. Combaciano perfettamente dramma umano, storico e individuale lungo il percorso “frastagliato” e “affilatissimo” del secondo conflitto mondiale. Diversi spunti biografici della principessa si coagulano in una “musica” dalle noti dolenti e funeste che stridono all'orecchio dell'uomo del 2000 ma solo per ricordargli ciò che non può essere dimenticato, l'abiezione, il gradino ultimo che abbia raggiunto la natura umana.

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